bilingual blog

this is a bilingual blog written by a single mom who is like many others but who somehow is also different :-)

domenica 26 agosto 2012

la scoperta del secolo: il pane senza lievito

che io sia una seguace accanita (e ora finalmente anche una sostenitrice) del pasto nudo è cosa risaputa da chi mi segue. recentemente sul pasto nudo appunto sono comparsi gli articoli di pietro parisi, uno chef campano che la scorsa settimana ha pubblicato sul suo profilo facebook la foto strabiliante della pizza senza lievito, ottenuta semplicemente impastando farina e acqua di governo della mozzarella di bufala! 

ecco, a me siccome la scoperta ha incuriosito non poco, ho pensato ad un esperimento ed ho mixato il pane senza fatica con la trovata di pietro. vi spiego meglio.

ieri ho preso 300 grammi di farina e 210 grammi di acqua di governo della mozzarella di bufala che mi son mangiata a cena la sera prima e, partendo dal metodo del pane senza fatica ho impastato velocemente e sommariamente aggiungendo un pizzico di sale marino integrale, coperto con pellicola senza pvc e 'dimenticato' nel forno spento per circa 24 ore.

stamattina nella ciotola c'era un blob bollicinoso e molto appicicaticcio non proprio del doppio del volume precedente, ma comunue visibilmente 'cresciuto'. l'ho ripreso sbattendolo su un ripiano coperto di farina e l'ho velocemente impastato. la cosa che più mi ha colpito è stata la consistenza: estremamente elastica e morbidissima.

dopodiché l'ho adagiato in una teglia unta d'olio e l'ho messo un'ora in camera di lievitazione : si preriscalda il forno a 80°C con mettendo sul fondo una pentola con 2 litri d'acqua. quando il forno ha raggiunto la temperatura si inserisce l'impasto da far lievitare, meglio se in un contenitore coperto da pellicola trasparente. il tempo in camera di lievitazione corrisponde al doppio del tempo della lievitazione normale, quindi lasciarci un impasto un'ora è come se lo si fosse lasciato lievitare due ore.

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poi ho tolto la teglia dal forno lasciando l'impasto coperto ed ho portato il forno ad una temperatura di 200°C ventilato, una volta raggiunta la quale ho inserito la mia teglia e ho lasciato cuocere per 15-20 minuti.

il risultato è stato una specie di panfocaccia, ottimo, che ho gustato con pomodori freschi, mozzarella e basilico.

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la prossima volta dividerò l'impasto in due e proverò ad ottenere due pizze. gli esperimenti continuano...

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giovedì 23 agosto 2012

non ti vergogni? - aren't you ashamed?


la domanda che mi è stata rivolta più spesso ieri - il contesto è relativo, che fosse in merito allo stato della mia cucina o al fatto che fossi seduta al pc, non fa differenza - è stata: ma non ti vergogni? ho sempre risposto : no. (per la verità ho anche aggiunto che credo che nella vita ci sia ben altro di cui vergognarsi semmai). no, non mi vergogno, e non ho nulla di cui vergognarmi peraltro, perché significherebbe che non vado bene come sono. che non mi accetto e non mi amo. e invece va bene così. con tutte le imperfezioni del caso. non mi vergogno né di chi sono, né di come vivo. e nemmeno di quello che scrivo. e, soprattutto, non ho bisogno dell'altrui approvazione al riguardo.

Ho chiuso con la vergogna 

ormai da tempo.

John Lithgow

the question that was put to me more often yesterday - the context is relative, if it was about the state of my kitchen or the fact that I was sitting at the computer makes no difference - was: but aren't you ashamed? I always answered: no. (actually I also added that I believe that in life there are eventually other things to be ashamed of). no, I'm not ashamed, and I have nothing to be ashamed of, however, because it would mean that I'm not good as I am. that I do not accept myself and that I do not love me. and instead it's okay. with all the imperfections of the case. I am not ashamed nor who I am, nor of how I live. and I I am even not ashamed of what I write. and, above all, I do not need the others' approval in these regards.

I gave up shame
a long time ago.
John Lithgow

domenica 19 agosto 2012

è tornato - he's back #2

è tornato. dopo tre settimane sul lago col papà, stasera è arrivato finalmente. 
peccato solo sia in questo stato...
vabbè, me lo coccolo domani. intanto è qui e io sono felice.

he's back. after three weeks with his dad on the lake he arrived at last.
it's a pity he's just a bit tired...
ok, I'll cuddle him tomorrow. he is here and I'm happy with that.

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lunedì 13 agosto 2012

(r)evolution

prendete un weekend, una singlemama senza ometto ma con la polmonite, una manciata di amiche di quelle che una si merita (due in trasferta e una di passaggio) che arrivano con spesa, birre (analcoliche e non) e home made pizza. quel che ne esce son due giorni (e buona parte delle notti) tra risate, bicchieri, discorsi seri e anche no, sguardi intensi, consigli (magari sotto forma di cazziatoni ma di quelli che fan bene e che solo le vere amiche posson dare), riflessioni, dubbi, sorrisi. è che, tra una parola e l'altra, è saltato fuori che avrei dovuto modificare l'assetto del mio salotto per l'arrivo - non proprio imminente, ma neanche troppo lontano - del pianoforte della zia. e le due amiche in trasferta han pensato bene di smettere di ragionare per ipotesi a voce alta e di agire. e poiché con la polmonite non si posson fare sforzi, io mi son limitata ad osservarle e godermi il risultato finale.

 (qui c'è il mio salotto com'era prima, ossia fino a ieri)

just take a weekend, a singlemama with pneumonia but without her little boy, a handful of friends than one deserves (two coming from far away and one just stepping by) that come with groceries, beers (alcoholic and non) and home made pizza. as a result you get two days (and part of their nights) amongst laughter, glasses, serious talks and also non serious ones, intense glances, pieces of advice (perhaps in the form of a given mouthful but which is good and that only true friends can give), thoughts, doubts, smiles. and between one word and another, it turned out that I had to change the arrangement of my living room for the arrival - not exactly imminent, but not too far - of my aunt's piano. and the two friends from far away simply decided to stop thinking loudly and hypothetically and to act. and since with pneumonia one can do no effort, I simply watched them and I'm enjoying what they did.

(here's how my living room looked like until yesterday)

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martedì 7 agosto 2012

43

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in un anno sono cambiate molte cose.
forme, colori, pensieri, situazioni, sogni, amori, pezzetti di vita.
eppure, ciò che è cambiato di più sono io.

in a year lots of things have changed.
shapes, colours, thoughts, situations, dreams, loves, pieces of life.
yet, what has changed most, it's me.